Focus CNU Salso 2015: Basket
Un podio sfiorato ed un altro segnale di crescita: ottimo il bilancio per la rappresentativa cussina.
Non è una medaglia ma è comunque un risultato grandioso quello portato a casa dalla rappresentativa universitaria udinese. Arrivare tra le prime quattro d’Italia è motivo di grande vanto e orgoglio per l’intera spedizione, oltre a essere un risultato che fa ben sperare per gli anni futuri, vista la giovane età media del gruppo.
La spedizione di Salsomaggiore ha portato in dote un gruppo coeso, unito, capace di affrontare le difficoltà ponendo sempre al di sopra di tutto il concetto di Squadra. Questo è il fine ultimo dei CNU, giocare lo sport che si ama creando un gruppo di amici, un ambiente che è davvero difficile ricreare nelle squadre di club durante una qualsiasi stagione agonistica.
E così, dopo una semifinale scivolata via dalle mani troppo in fretta contro Torino, squadra superiore sotto tutti i punti di vista, i ragazzi hanno messo l’anima nella finalina per il bronzo. Pisa, già bronzo l’anno precedente a Milano è stata messa in seria difficoltà per 35’. I Toscani, con maggior talento ed esperienza (ben quattro giocatori abbandoneranno la rappresentativa nei prossimi due anni per limite di età raggiunto), nei minuti finali sono riusciti a produrre il break decisivo, che sancisce il ritorno a casa senza nulla al collo, ma con bellissimi ricordi nel bagaglio di ognuno di noi.
Si chiude dunque un anno ricco di soddisfazioni e di buoni propositi. Un ringraziamento doveroso va a coach Gerometta, bravissimo nonostante la giovane età a condurre questi talenti ad un risultato di simile portata. Un grazie di cuore anche a tutte le società del territorio, sempre ben disposte a lasciar partire i propri gioielli per unirsi alla causa CUS. E grazie a Enrico Tion ed al CUS Udine, per metterci sempre così tanta dedizione nell’organizzazione delle spedizioni universitarie. Grazie anche ai ragazzi che per impegni personali o con la propria squadra non hanno potuto essere con noi: Umberto Nobile, Vittorio Nobile, Francesco Rizzetto, Luca Clemente, Diego Nata, Andrea Zuliani, Gabriele Pais.
Girone preliminare
Semifinale: CUS UDINE – CUS TORINO 52-78 (11-18, 21-44; 37-63)
Floreani 6, Vischi 6, Guadagni, Bonetta, Colamarino 7, Girardo 5, Pontisso 6, Cucchi3, Bianchini P. 1, Varuzza, Bianchini A. 7, Gaspardo 3.
Finale 3°-4° posto: CUS UDINE – CUS PISA 64-73 (14-21, 31-33; 49-54)
Floreani 1, Bonetta 16, Colamarino 21, Girardo 8, Pontisso 2, Cucchi 1, Bianchini P. 3, Bianchini A. 5, Gaspardo 4, Varuzza 3.
Dulcis in fundo, le tanto attese pagelle, a cura di Luca Gelormini:
CUS UDINE pallacanestro maschile CNU 2015 – Salsomaggiore
#4 Tiziano Floreani: buttato nella mischia contro Genova produce 14 punti in meno di un quarto segnando da ogni punto del campo; arma tattica se ce n’è una, sempre presente quando chiamato in causa, non ha deluso neanche in sede di festeggiamenti vari. BORNREADY
#5 Michele Vischi: il guerriero per eccellenza, non cede di un centimetro neanche se l’avversario è il doppio di lui; ha dato la carica ai compagni in ogni minuto passato in campo a suon di difesa e sacrificio. Da matematico qual è, mai un eccesso, mai un problema: un giocatore e compagno da avere sempre in squadra. WHISKYBELLMOTHERFUCKER
#6 Gianmaria Guadagni: l’anima incontrastata della festa. Amato da tutto lo staff dell’albergo ospitante per le sue innate doti canore, si è contraddistinto per le sue eccezionali imitazioni, da Federico Buffa a Sandro Piccinini; nel tempo concessogli in campo è riuscito a regalare notevoli perle e lesinare sguardi di brace a tutti gli avversari. Qualsiasi cosa lui dica, c’è un 97% abbondante di possibilità che l’interlocutore rida per qualche minuto. Non gli piace la busta. E neanche il whisky con la birra. FENOMENO
#7 Luca Bonetta: entrato nel roster all’ultimo momento, dopo un primo giorno interlocutorio, in cui ha rischiato di rimanere a letto per tutta la settimana a causa di un malore fisico, si è integrato come se facesse parte del gruppo da anni. In campo, lo “straniero” triestino ha sfoggiato le sue riconosciute doti offensive. Sembra non abbia digerito non un noto coro friulano molto in voga nei giorni passati… RIVELAZIONE
#8 Giulio Colamarino: silenzioso e pacato, quando si è acceso non è mai riuscito a fermarlo nessuno, in campo come fuori. Le sue scariche di canestri sono state fondamentali per le due vittorie della squadra, che ha trovato in lui il proprio leader offensivo. Nominato capitano proprio in occasione delle finali, si è sentito responsabilizzato e non ha deluso le aspettative. BOMBER
#9 Federico Girardo: scelto all’unanimità dai compagni di squadra come fornitore di kebab, ha passato più tempo sopra il ferro che in qualsiasi altro posto. Con il suo gemello “Tommy G” ha regalato perle di ogni tipo, ma in coppia sono stati gli artefici della vittoria su Chieti che ha permesso alla squadra di approdare in semifinale. Frequenti le chiamate da parte della famiglia per convincerlo ad acquistare di un giubbotto, rifiutava il consiglio affermando che a Salsomaggiore ci fosse un caldo infernale: sembra invece che la temperatura per una settimana non sia mai andata oltre i 15 gradi… ESPLOSIVO (PARTE1)
#10 Stefano Pontisso: l’all-around della squadra, capace di fare veramente tutto sul rettangolo di gioco, ha collezionato statistiche da urlo per quattro partite, arrivando probabilmente alla canna del gas nella finale per il bronzo. Ma glielo perdoniamo. Non gli perdoniamo, invece, che come Mauro Icardi, abbia letteralmente rubato la ragazza amata da un suo compagno di squadra; fortunatamente, tutto si è risolto per il meglio. Irreale conoscitore di qualsiasi canzone italiana dal 1980 ad oggi, ha spopolato al karaoke neanche fosse Fiorello. INTENDITORE
#13 Lucca Cucchi: l’altro “straniero” della squadra si è occupato anche della preparazione fisica dei suoi compagni. Non ha trovato un tiro che non gli piaccia, con risultati alterni, e con il suo atletismo ad ogni riscaldamento ha imbastito gare delle schiacciate non previste dal regolamento. Taciturno, ma estroverso, ha comunque fatto sentire la sua presenza non parlando con nessuno al di fuori dei suoi compagni di squadra. MISTERIOSO
#14 Paride Bianchini: colleziona più bestemmie e sigarette fumate che minuti in campo (e non ha giocato poco), ma fa da collante al gruppo dando sempre il massimo. Più volte si è assentato per “questioni carnali”, ma è ampiamente giustificato. Con un tiro libero segnato di tabella rischia di far scoppiare un caso diplomatico con il Cus Genova. ATEO
#15 Alberto Bianchini: “Big Baby” per i compagni, per la straordinaria facilità di muoversi nonostante la sua mole, ha sportellato con i più quotati e grossi lunghi avversari dalla prima all’ultima partita senza mai tirarsi indietro. Va e torna da San Vendemiano per il piacere di stare insieme alla squadra e giocarsi un bronzo italiano. S’innamora perdutamente di una pallavolista, «ma questa, questa è un’altra storia…». Comunque, un ragazzo super con un cuore enorme, con un unico grande difetto: è astemio. ENCOMIABILE
#16 Thomas Gaspardo: sulle orme fratello David, ex giocatore di questa rappresentativa, il buon Tommy ha deliziato compagni ed avversari con la sua meravigliosa tecnica di tiro. Sempre in prima fila in serata, ha perso e recuperato la voce più volte in una settimana che in tutta la sua vita. Sbotta l’ultima sera impazzendo con il proprio fisioterapista che non è rimasto a fare festa con lui, dedicandosi al “lancio del cellulare”, che si dice si stia ancora cercando tra gli edifici di Salsomaggiore. ESPLOSIVO (PARTE2)
#17 Matteo Varuzza: “the Big Sleep”, soprannome affibbiatogli da un noto latin lover codroipese, ha passato le sue finali a ridicolizzare gli avversari di turno senza mai cambiare espressione, come al solito. L’ultima sera si è gemellato con i campioni italiani del Cus Bologna che avevano già iniziato a chiedergli se il prossimo anno avrebbe fatto la specialistica a Bologna e la sua risposta è stata «ma se devo iniziare ancora la triennale a momenti…». Stiamo comunque ancora aspettando che coach Gerometta dica una frase con cui lui sia d’accordo. TALLLENTO
Giovanni Gerometta: il coach ha svolto un lavoro eccezionale, in sede tecnico-tattica, ma soprattutto in quella di preparazione, sfoggiando ad ogni gara discorsi pre-partita degni di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”, ho ancora i brividi… Conoscente della quasi totalità degli allenatori, giocatori e addetti ai lavori presenti a Salsomaggiore, ha parlato in pochi giorni con un migliaio di persone circa. Una distrazione generale fa partire i pulmini senza di lui l’ultima sera, lasciandolo in albergo: “Mamma ho perso Gerom”. MOTIVATORE
Larry Trevisan: l’indiscusso dominatore delle public relations ha funto anche da autista, sfoggiando prove da record che neanche il Schumacher dei tempi d’oro… Idolatrato da tutte le ragazze presenti a Salsomaggiore, ha conquistato pallavoliste, cameriere e passanti, indistintamente dai 18 ai 65 anni. Gira voce che ne abbia vista talmente tanta, che stia cominciando a stufarsi, infatti si avvicina in maniera ambigua ai ragazzi del Cus Bologna nell’ultima serata. «Eh eh eh eccociii!» è il suo mantra, anche quando perde completamente la voce. Un cuore grande come il suo ego, è il capo-gruppo per eccellenza. BELLO-E-IMPOSSIBILE
Luca Gelormini: G si dimostra playmaker nella vita e fuori dal campo.. Vive ogni giorno della settimana come se fosse l’ultimo della sua vita! Diranno di lui.. Non ho mai visto un essere umano con tanta energia.. Al posto del cuore sembra avere delle pillle ATTTTTOMICHE! Sempre in totale controllo solo una volta manca il letto al rientro in stanza.. Si giustifica dicendo “lo hanno spostato”. Salta ogni ostacolo abilmente neanche bevesse assiduamente olio cuore!! Strappa complimenti come fossero biglietti della lotteria.. Qualcosa di più di un vice-allenatore.. Un compagno.. Un amico.. Forse anche un alcolizzato ma questa é un altra storia.. il perfetto esempio dello spirito CNU!! Riallacciati le scarpe e regalaci una medaglia!! LEADER (a cura di Larry Trevisan)