Alpe Adria Bike Forum 2017: discussioni e… pedalate!
Importante occasione di dibattito e di “scoperta” della Ciclovia Alpe Adria nel forum del 13 ottobre scorso.
“La Ciclovia Alpe Adria gode di ottima salute ma serve con urgenza un’organizzazione generale dei servizi e un coordinamento delle professionalità per poter assistere ad una vera e propria esplosione di tutte le sue potenzialità”.
Questo è quanto è emerso dalla 1^ Edizione dell’Alpe Adria Bike Forum, svoltosi venerdì 13 ottobre presso la sala Tomadini del Polo Economico e Giuridico dell’Università di Udine. Il convegno organizzato dal Cus Udine in collaborazione con Coccinelle Bike Tours e il Progetto Quo Vadis Frut, con il patrocinio dalla Banca Popolare di Cividale e il sostegno dell’Università di Udine.
E’ stato un vero e proprio confronto tra le professionalità coinvolte sul tema del cicloturismo in Friuli Venezia ed in particolare sullo stato dell’arte della Ciclovia Alpe Adria, una raccolta di pareri, indicazioni tecniche e anche alcuni numeri significativi sull’andamento del cicloturismo regionale.
Partendo proprio dai numeri, si dimostrano di assoluto conforto quelli relativi ai transiti sulla Ciclovia Alpe Adria, i cui 240.000 passaggi annuali testimoniano con certezza la percorrenza di almeno 50.000 turisti stranieri.
Questo dato lascia intuire le enormi potenzialità a livello di indotto turistico del percorso ed eventualmente anche quelle di tutta la Rete di ciclovie di Interesse Regionale (ReCir) ancora prive di road book e cartellonistica se non per percentuali esigue dell’ideale tracciato.
Ad illustrare queste caratteristiche e numeri ci hanno pensato Alberto Deana di AbicitUdine, costola udinese della FIAB Associazione Ambientalista legata alla diffusione dell’utilizzo della bicicletta, e Luigi Segale di Cicloassi Friuli.
Il cicloturismo però non è solo una efficiente viabilità ma è anche capacità di fornire servizi.
Un ruolo importante è ricoperto dalle guide, persone qualificate e capaci di condurre i ciclisti attraverso percorsi ciclabili, tale servizio non è rivolto soltanto agli amanti delle due ruote ma anche alla popolazione regionale desiderosa di proposte interne rivolte alla scoperta delle parti meno conosciute del proprio territorio.
Sotto questo aspetto sono stati Luca Plaino, nella veste di rappresentante della Federazione Ciclistica Italiana (FCI) nonché di guida, e Eugenia Fort, accompagnatrice MTB e promotrice del Progetto Quo Vadis Frut, a dipanare la matassa dell’attuale regolamentazione che governa la figura professionale di guida cicloturistica, il cui processo di formazione viene demandato completamente ai regolamenti federali CONI dalle ultime indicazioni della Regione FVG
E’ infatti la FCI a qualificare la figura di “Guida Cicloturistica” attraverso un corso di 64 ore che prevede come requisiti l’essere in possesso della qualifica del 1° livello di Istruttore FCI, regolamentazione che sostanzialmente pone fine a diversi dubbi in merito a chi possa o debba esercitare a livello professionale questo ruolo. La realizzazione di una sorta di albo da creare chiuderà questo processo di regolamentazione.
Sarà necessario dare una formazione anche ai nostri potenziali cicloturisti e su questo fronte arriverà anche la proposta del CUS Udine di corsi in preparazione alla esplorazione cicloturistica regionale, corsi curati e seguiti da guide preparate e certificate.
La capacità di convogliare persone sulle ciclovia dipende però anche dall’offerta turistica che al momento non pare all’altezza delle potenzialità.
In controtendenza positiva c’è la testimonianza di Alessandro Ambrosino della Cooperativa La Chiusa, una bella realtà friulana di imprenditoria fai da te in grado di trasformare la vecchia stazione ferroviaria di Chiusaforte in punto di ristoro attrezzato per cicloturisti e in grado a breve di poter offrire anche posti letto per viaggiatori con la bicicletta.
In tema di proposta turistica alternativa c’è anche il modello messo in campo da Giuliana Ganzini e il suo Coccinelle Bike Tours legato all’Hotel Suite Inn dove è invece la proposta alberghiera a spingere il turista verso l’esplorazione ciclistica della città di Udine e del territorio friulano attraverso la gita/tour abbinata alla presenza di guide esperte e preparate.
Le esperienze della CoopLaChiusa e dell’Hotel Suite Inn si inseriscono in un contesto generale che è invece forse troppo legato all’obsoleta formula di “offerta speciale” e di “pacchetto turistico”, concetto espresso dalla professoressa Michela Mason (docente di Marketing del Turismo all’Università di Udine), che partendo dalla definizione di cicloturismo ha messo in luce la necessità di un’analisi della nostra competitività sul mercato del turismo.
Sempre nell’ottica di esaltare la particolarità del territorio friulano prima di promuovere un contenitore non ancora del tutto formato si pone l’intervento di Robert Schumann, guida turistica e autore del libro “Ciclovia Alpe Adria – Tarvisio Grado Trieste”. L’autore pone l’accento sulla necessità di esaltare strategicamente le bellezze e le unicità della nostra Regione con 180 km di strada che dividono idealmente tre paesaggi molto diversi tra loro, come quelli della montagna friulana e delle sue vallate, le colline moreniche e la pianura e infine la laguna e le località di mare.
Il forum, popolato di molti addetti ai lavori, ha lasciato anche spazio al dibattito e agli interventi di coloro che sono intervenuti tra i quali l’amministratore delegato delle Ferrovie Udine Cividale Maurizio Ionico che ha potuto fornire alla platea anche qualche numero sui progressi della tratta Udine-Tarvisio e sul trasporto delle biciclette.
A conclusione dei lavori è giunto l’arrivederci al 2018 con un’edizione dedicata ad un vero e proprio Alpe Adria Bike Festival, in una sede da scoprire, con un nuovo confronto tra gli operatori del settore e altre pedalate, con qualche sorpresa.
Il giorno seguente, sabato 14 ottobre, a completamento della due giorni dedicata alla Ciclovia Alpe Adria si è svolta infatti anche una pedalata che ha visto i partecipanti trasferirsi in treno a Ugovizza per poi rientrare a Udine, base di partenza, con la propria bicicletta. Il logico proseguimento del confronto del venerdì ed una verifica sul campo della situazione attuale del tracciato ciclabile Alpe Adria.