Pallamano / Atomat in crescita, ma ancora sconfitta
Si dirà: è il solito piagnisteio di quelli che perdono. E invece in questo caso si devono fare i complimenti a un’Atomat con le solite lacune e i soliti cali atletici, ma mai così combattiva e determinata.
A falsare il risultato di una partita che le udinesi potevano anche perdere con una delle pretendenti alla promozione, sono stati i direttori di gara con alcune decisioni incomprensibili.
Accusata di partenze al rallentatore l’Atomat parte invece bene rispondendo colpo su colpo ad un Bozen imperniato sulla ex nazionale Claudia Niederwieser, sul centrale Frick e sull’ungherese Kovacs. La difesa udinese si dimostra reattiva, ci sono anche situazioni di contropiede e l’attacco, pur ancora imperfetto, è il più pungente dal primo tempo col Rubano (8-8 il punteggio al 14′). Il ritmo è altissimo e a un certo punto cede la Franzil (assente già nel turno precedente) per dolori alla caviglia infortunata. La panchina udinese non offre grandi alternative nel ruolo di terzino con la Tavano come sempre assente in trasferta per motivi familiari e giovani come la Espro utili in difesa ma ancora un po’ inesperte per la fase di attacco. Ecco quindi il prevedibile calo fisico con un parziale di 4-0 per Bozen tra il 19′ e il 25′. Alla fine del primo tempo sono 6 le reti di ritardo (18-12) ma l’impressione è che le udinesi possano ritornare in partita, anche perché la Zanoni sembra vicina alla forma migliore in attacco, il portieri Boeri dimostra personalità e un po’ tutta la squadra è attivata (bene anche il pivot Lucano). Rovina tutto una incomprensibile decisione degli arbitri prima dell’inizio del 2° tempo; vengono decretati 2′ di esclusione alla panchina per ritardato ingresso in campo. Una sanzione mai vista. Il risultato è un 2-0 per le avversarie che sfruttano il regalo nel migliore dei modi e un calo emozionale delle cussine che vedono allontanarsi un obiettivo che ritenevano possibile. Il nervosismo cresce e dopo un’altra decisione non presa dagli arbitri (2′ per allontanamento del pallone da parte di un’avversaria) viene allontanato dal campo il tecnico Ermacora. Subentra il vice Bearzi che cerca di gestire un’emergenza soprattutto psicologica. Dopo un momento difficile la squadra reagisce e sul finale dimostra ancora di voler finire in piedi un incontro che meritava una sorte molto diversa. Il finale di 35 a 24 punisce troppo un’Atomat apparso sì complessivamente inferiore alle avversarie ma orgoglioso e in qualche momento anche capace di giocate importanti. E’ evidente comunque che il campionato appare spezzato un due tronconi con Rubano, Bozen, Torri e Schenna in questo momento più competitive ed esperte e Atomat, Dossobuono e Mezzocorona a lottare per uscire dalla bassa classifica. E proprio il Dossobuono sarà di scena sabato a Udine per un confronto diretto molto importante per la salvezza.
Bozen-Atomat Udine 35-24 (18-12)
Franzil, Espro, Francaviglia, Ometto 6, Pizzuti 2, Lucano 3, Zimbardo, Pettinella, Bearzi 1, Marsano 3, Pozza, Zanoni 9, Boeri.